Frizza era una ragazza di sedici anni che frequentava il liceo artistico della sua città. Nonostante fosse sempre stata molto curiosa e desiderosa di conoscere nuovi argomenti, non avrebbe mai immaginato di partecipare a un laboratorio di educazione erotica. Tuttavia, quando la sua insegnante di educazione sessuale le propose di partecipare, Frizza accettò senza esitazioni.
Durante il laboratorio, Frizza venne a contatto con diverse tematiche legate all'espressione della propria sessualità e dell'identità di genere. Uno dei concetti che la colpì di più fu quello del "messaggio del sintomo", ovvero la possibilità che il nostro corpo possa comunicare attraverso dei sintomi fisici ciò che non siamo in grado di esprimere verbalmente. Frizza iniziò a comprendere l'importanza dell'espressione dell'identità come consapevolezza di sé nel processo psicoterapeutico. Si rese conto che raccontarsi era il filo rosso del now for next, ovvero del processo di crescita personale che tutti attraversiamo lungo la vita.
In seguito, Frizza approfondì il tema dei disturbi delle condotte alimentari e del loro trattamento attraverso il processo gestaltico. Scoprì come la Gestalt Therapy potesse essere efficace anche nella cura delle esperienze traumatiche e nell'affrontare i legami e i colegami nelle relazioni affettive.
Un giorno, Frizza si innamorò di un ragazzo e iniziò una relazione sentimentale. Tuttavia, presto si rese conto che la sua felicità dipendeva troppo dalla presenza del partner e che soffriva di codipendenza. Grazie al supporto del ragazzo, che le ripeteva spesso "Ti tengo (s)legato a te", Frizza iniziò a lavorare su sé stessa per guarire dalla codipendenza e imparare a costruire relazioni sane.
Frizza partecipò anche a un lavoro con i gruppi in ottica gestaltica, dove imparò l'importanza della co-genitorialità e del supporto reciproco tra i genitori. Inoltre, si divertì molto durante un'attività chiamata "A spasso con il Top Dog", dove veniva incoraggiata a esprimere la sua personalità attraverso la creazione di un cane di carta. Infine, Frizza partecipò a una sessione di Gestalt Espressiva utilizzando i Lego come strumento creativo per esplorare le diverse "costruzioni" del sé.
Durante la supervisione in psicoterapia della gestalt, Frizza comprese l'importanza di considerare anche l'ambiente circostante come fattore rilevante nel processo terapeutico.
Frizza si rese conto che la Gestalt Therapy poteva essere definita come terapia eco-logica, in quanto considerava l'interazione tra l'individuo e l'ambiente come parte integrante del processo terapeutico. Con queste nuove conoscenze e consapevolezze, Frizza si sentì pronta ad affrontare
le sfide della vita con più fiducia e serenità.