Da anni (circa 20), si parla di strutturare in Italia il servizio di psicologia scolastica, ma oggi, nonostante protocolli, leggi nazionali e regionali, questa figura professionale, lo psicologo scolastico, pur esistendo con specifiche competenze, lavora per progetti o in seguito a bandi della durata di tre o quattro mesi; e soprattutto non viene assunto con un contratto full-time dalla scuola.
Spesso sento dire che non ci sono i fondi. Quello che manca, a mio avviso, è l’incapacità di comprenderne la funzionalità e le specifiche competenze. A scuola si va per apprendere e, per facilitare questo processo psichico, l’apprendimento, è necessario star bene nel contesto in cui si opera, essere motivati a studiare, avere interesse e curiosità, sentirsi inclusi e appartenenti al gruppo-classe, vivere bene le relazioni con i coetanei e gli adulti significativi (genitori e insegnanti e tutto il personale scolastico).
Ovviamente, la figura professionale che agevola i processi di apprendimento, di motivazione allo studio, l'interesse scolastico, l'inclusione relazionale e il benessere emotivo è lo psicologo scolastico, il quale non si occupa di psicopatologia o di clinica psicologica, ma si muove in un’ottica di sostegno, promozione e prevenzione della salute e, attraverso l’analisi affettiva, relazionale, valoriale degli allievi, ha il compito di esplorare difficoltà intrapsichiche e interpersonali dei ragazzi e delle ragazze relative a processi evolutivi e fasi di transizione legati al ciclo di vita. Lo psicologo scolastico si configura, dunque, come sostenitore del cambiamento, operando in collaborazione e in sinergia con tutti gli attori del sistema. L’azione riabilitativa è volta a recuperare le capacità e le competenze della persona, del gruppo o dell’istituzione, attraverso atteggiamenti e tecniche che prevedono un percorso di valutazione psicologica, di assessment, consulenza e di osservazione delle dinamiche relazionali dell’allievo nel contesto scolastico. Interviene anche nel sostenere il lavoro degli insegnanti per aiutarli a facilitare il clima di classe e dar loro delle indicazioni e degl’input con riferimento a quei metodi che possano migliorare l’apprendimento degli studenti e la promozione del benessere scolastico; e inoltre mette a punto un piano di consulenza psicologica rivolto alle famiglie per il supporto alla genitorialità e finalizzato a sensibilizzarli al fine di creare una migliore rete di comunicazione scuola-famiglia.
L’intervento dello psicologo scolastico non mira perciò solo a fare un lavoro di consulenza (sportello ascolto), ma anche e soprattutto a promuovere la salute e il benessere degli studenti rinforzando e migliorando le skills life (abilità di vita), quell’insieme di abilità che permettono ai ragazzi di affrontare in maniera efficace le esigenze della vita quotidiana rapportandosi con fiducia a sé stessi, agli altri e alla comunità. Gli ambiti di intervento del servizio di psicologia scolastica sono quindi la formazione degli insegnanti, l’intervento organizzativo nel contesto scolastico, la collaborazione nella gestione scuola-famiglia, l’aiuto alla gestione delle difficoltà di apprendimento, gli interventi di promozione della salute e del benessere e l’educazione alla sessualità, l’aiuto diretto a bambini, ragazzi e famiglie tramite l’ascolto dello sportello psicologico, l’aiuto diretto agli insegnanti per la gestione della classe e delle dinamiche di gruppo, il sostegno alla valutazione e sperimentazione educativa.
Di conseguenza, lo psicologo scolastico è legato a doppio livello a sistema: da una parte, egli deve possedere competenze per intervenire sul disagio, sul sostegno e la prevenzione di fenomeni come bullismo, violenza, ansia, depressione, problematiche relative a comportamenti alimentari, problematiche di apprendimento, dipendenze compulsive; dall’altra, deve promuovere iniziative sul benessere attraverso laboratori esperienziali con attenzione agli aspetti socio-affettivi e life skills dei ragazzi (auto-consapevolezza, autonomia decisionale, comunicazione emotiva, gestione delle emozioni, gestione dello stress etc.) e sull’osservazione e l’apprendimento di nuove metodologie e tecniche di conduzione della classe per gli insegnanti.
Soltanto se lo psicologo scolastico verrà incluso e valorizzato nel contesto scolastico in modo strutturato come vera e propria professionista di sistema, la sua figura potrà essere sfruttata appieno per l’educazione dei ragazzi, per le esigenze della scuola e per un supporto ad insegnanti e genitori.